Diritto, Eticità e Stato in Hegel

Autores

  • Pierpaolo Cesaroni

Resumo

Lo scopo del presente articolo è dare un resoconto della concezione hegeliana del diritto in quanto implicazione reciproca di eticità e politica, stagliandola sullo sfondo delle teorie moderne del diritto, basate sulla costruzione di una volontà sovrana autorizzata dalla procedura di rappresentanza e sulla nozione di una divisione triplice dei poteri dello Stato. Dopo aver chiarito la definizione hegeliana dello Stato come realtà effettiva dell’idea etica, fornirò una ricostruzione graduale della logica interna della costituzione (Verfassung), per come essa è articolata nei suoi tre momenti principali: il potere del monarca (singolarità), società civile (particolarità) e potere legislativo (universalità). In modo specifico, argomenterò che, dai Lineamenti di filosofia del diritto (1820) all’Enciclopedia del 1827 e 1830, passando dal corso di lezioni del 1824/25, i testi di Hegel mostrano lo sviluppo discontinuo di una nozione ampia e originale di governo (Regierung), la quale, nel §541 dell’Enciclopedia del 1830, culmina nell’identificazione del governo con lo Stato politico. In questo modo, la distinzione tradizionale dei poteri finisce con l’essere trasformata nell’articolazione di tre istanze di governo, che sono attivamente presenti in ogni sfera della costituzione, senza, tuttavia, pretendere di ridurre o eliminare nessuna di esse.

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Publicado

2017-03-01

Como Citar

Cesaroni, P. (2017). Diritto, Eticità e Stato in Hegel. Revista Opinião Filosófica, 7(2), 96–118. Recuperado de https://bkp.opiniaofilosofica.org/index.php/opiniaofilosofica/article/view/690